S.O.B. 2

 

 Save our bodies 2

Alla seconda edizione si S.O.B. Sarà esposta l’opera di Alex Carosi dal titolo Autoscatto ovvero la foto del volto dell’artista riproposto ad oltranza su na superficie lineare di 4 metri, l’opera di Shinji Yamamoto intitolata Pensieri Tondi, scultura fatta con lava ed argilla del vulcano Etna, e La fata di Marco Grimaldi recentissimo dipinto ad olio su tela dalle suggestive evanescenze. I corpi dell’arte da salvare in S.O.B. 2 sono metà quelli di San Sebastiano e metà Leviatano. Se da un lato possiamo contemplarli come la scintillante sede del bello e saggiare la compattezza esasperata di idea e forma; dall’altro è possibile ammetterne la natura proteiforme fatta di aggregazione e partecipazione, un’entità pulsante che accoglie e respinge. Il corpo del’ arte è, infatti, sia meta edenica, sia dannazione. In questa seconda edizione di S.O.B. Si vuole salvare tale duplice natura che rischia di rimanere soffocata dall’indifferenza e dalla pigrizia omologante. Gli artisti invitati sono, ancora una volta, un pittore, un fotografo ed uno scultore e, intendiamoci, se si può definire certamente un pittore Marco Grimaldi (udine, 1967) certo non si può dire lo stesso di Shinji Yamamoto (Osaka, 1965) o di Alessio Carosi (Roma, 1972) ambedue impegnati con mezzi diversi. Salvare il corpo dell’arte, in questo caso, non equivale più a salvare “il gruppo”, come nella prima edizione, bensì “salvare il singolo artista” dall’omologazione, dalla ripetizione che fa dell’arte un mero strumento di post – produzione per il pubblico che ha bisogno di riconoscere l’oggetto definito arte come qualcosa di artistico. Ora, cerchiamo l’originalità nello stato di emergenza imposto dalla clonazione perpetua, cioè un’anomalia, una diversità che il silenzio dell’isolamento rende drammaticamente presente. Il corpo bello e sagittato di San Sebastiano è l’opera d’arte trafitta dagli sguardi, l’oggetto inebriato e paziente che si mostra e si offre al pubblico con la sua poli – articolazione di linguaggio universale, con il suo essere molteplicità compatta in una forma. Il corpo dell’arte è martire e dominatore, soggetto e sfuttatore, mette insieme la compassione seducente e la persuasione terroristica. Gli artisti di S.O.B. 2 salvano i loro corpi sfruttando i riverberi dell’ombra dell’una e dell’altra natura e cercano di carpirne la consistenza.

Marcello Carriero